Perché non riesci a mantenere il peso perso e cosa sono i drop-out

In medicina per Drop-out si intende l’interruzione della terapia.

Purtroppo è un fattore molto comune che dipende da molte cause e genera, di conseguenza, il mancato raggiungimento dei risultati preposti.

In termini di dieta ed alimentazione questo dato è molto significativo e si attesta all’80%. Questo sta a significare che circa 8 pazienti su 10 che iniziano una dieta o percorso alimentare non sono in grado di portarlo a termine e, quindi, falliscono nella ‘terapia alimentare’ e nel ridurre o controllare patologie gravi legate ad un peso eccessivo: diabete tipo II, sindorme metabolica, problemi cardiovascolari, problemi ossei etc.

Anche gli interventi di chirurgia bariatrica, che permettono di perdere peso velocemente attraverso la resezione o il bypass di porzioni del tratto GI, non garantiscono una stabilità del peso perso a lungo termine. Secondo le ultime statistiche circa il 40% dei pazienti che si sottopongono a questo tipo di interventi recupera, in 10 anni, più del 50% del peso perso.

Inoltre questo tipo di interventi hanno diverse controindicazioni: reflusso gastro-esofageo, carenze nutrizionali e la necessità di assumere continuamente integratori, dolori gastro-intestinali etc. 

Dove va ricercata, dunque, la causa del temuto effetto ‘yo-yo’ ?

Intanto ricordiamo che per effetto ‘yo-yo’ si intende la tanto fastidiosa oscillazione di peso che si ha tra un periodo di ‘dieta’ e l’altro. Tale effetto non permette di stabilizzarsi su un peso ideale.

La causa va ricercata principalmente nelle aspettative irrealistiche di molte persone ingannate da false promesse di metodi dimagranti alternativi, spesso privi di evidenze scientifiche e per lo più dannosi.

Perdere peso più lentamente delle proprie aspettative genera frustrazione, scarsa autostima e stress. Queste condizioni sono associate con un aumento della fame nervosa che spinge il paziente a mangiare grandi quantità di cibo che viene inteso come ‘consolatorio’.

Il paziente aumenta così di peso e peggiora il suo stato d’animo.

In definitiva, perde completamente la motivazione, più in sè che nello specialista che lo segue e decide di abbandonare il percorso in maniera drastica e irrevocabile, spesso ‘tagliando’ i rapporti in modo rapido con lo stesso specialista.

Questo spirale di malumore, depressione, sensi di colpa ed aumento, spesso smisurato, del peso continua fino a quando l’individuo non riprende coscienza della propria situazione e decide di intervenire contattando un altro specialista.

 

Cosa fare?

Il soggetto che intende perdere peso o comunque cambiare le proprio abitudini alimentari ha il dovere di cercare e contattare un professionista degno di tale nome e non affidarsi alle pozioni magiche di turno.

Una perdita di peso rapida all’inizio è possibile ma se non monitorata e controllata in un secondo momento si rivela dannosa e controproducente.

All’inizio di un percorso alimentare o dimagrante è fondamentale fissarsi degli obiettivi nel medio e lungo termine.

Vanno poi monitorati i risultati con controlli costanti e accurati. La puntualità nelle informazioni è fondamentale per lo specialista per correggere, eventualmente, il piano alimentare.

Bisogna dialogare circa le varie perplessità, dubbi e ansie con lo specialista senza temere giudizi o rimproveri.

I momenti di debolezza sono comuni, necessari e fondamentali. Questi vanno condivisi al fine di essere affrontati e risolti.

Il vero beneficio di una perdita di peso o di un cambio di stile alimentare è tale solo se viene mantenuto nel tempo. 

Il nostro corpo non ama perdere o cambiare peso perché tale processo è destabilizzante e viene percepito come un insulto dall’organismo stesso che reagisce attuando meccanismi compensatori.

Per questo motivo è molto facile riprendere il peso perso e una perdita di peso può definirsi stabile ed effettiva solo nel lungo periodo.

Per ottenere ciò è necessario: porsi degli obiettivi, tenere alta la concentrazione e motivazione, affrontare i momenti di sconforto ed acquisire nuove abitudine durante il percorso.