Rotacismo: da dove deriva questo difetto logopedico

Rotacismo

Significato rotacismo: in cosa consiste

Il rotacismo, meglio noto come “erre moscia” o alla francese, è una caratteristica fonetica articolatoria che consiste nella pronuncia del suono /r/ in maniera differente rispetto all’italiano standard: la lingua vibra nella parte posteriore (velo palatino o zona dell’ugola) anziché nella zona palatale alveolare (vicino ai denti), producendo così una fricativa uvulare sonora (anziché una liquida vibrata).

Rotacismo: da quali fattori dipende

Per molte persone il rotacismo risulta un difetto di pronuncia fastidioso o che addirittura condiziona la propria professione. Tale difetto determina infatti un rallentamento dell’eloquio, influenzando così l’aspetto comunicativo del linguaggio. Il rotacismo dipende da diversi fattori: 

  • frenulo linguale corto
  • palato ogivale
  • esposizione a più lingue
  • imitazione inconsapevole di una figura di riferimento
  • ritardo del linguaggio

Dove il suono /r/ viene omesso per difficoltà dell’apice linguale a toccare le rughe palatine (dietro gli incisivi superiori) e quindi a vibrare. Il suono R è infatti una consonante liquida vibrante, ovvero uno “sviluppo” del suono L. Se nello sviluppo del linguaggio il bambino non acquisisce il giusto punto di articolazione, il suono /r/ verrà “spostato” in altri punti di articolazione. Così facendo si genera così una fricativa uvulare sonora (quindi la R moscia), al posto di una liquida vibrata. 

Si può correggere la ‘R moscia’?

Tra le varie competenze del logopedista rientra quella di correggere i difetti di pronuncia, anche quando non si tratta di situazioni patologiche. Tramite un costante lavoro sul rafforzamento del muscolo linguale e uno specifico lavoro sul suono interessato,si può arrivare alla corretta articolazione del suono /r/.

Il trattamento di questo difetto logopedico

Essendo l’articolazione della /r/ particolarmente complessa, è necessario che ci sia una buona padronanza della lingua fino ad ottenere la vibrazione dell’apice linguale contro la parte anteriore del palato duro, vicino agli incisivi superiori. A tale scopo si mette in atto un allenamento prevalentemente “meccanico”, costituito da specifici esercizi che mirano a:  

  • rafforzare il muscolo linguale
  • acquisire maggiore consapevolezza a livello motorio e percettivo
  • favorire il sollevamento dell’apice linguale

Generalmente si inizia dalla produzione del suono L all’interno dei vari gruppi consonantici, per poi passare all’inizio e all’interno di parola. Con un costante e buon allenamento, si otterrà la vibrazione dell’apice linguale a cui seguirà un lavoro di rafforzamento e mantenimento, cercando di generalizzarlo nel parlato quotidiano. Risulta per questo indispensabile la figura del logopedista che, guidando il paziente e dando un proprio “giudizio” esterno, lo aiuta a capire quando l’emissione del suono è corretta e quando non lo sia.