Pietro Mignano a ‘Mastermeeting’: “La Nutrigenetica in aiuto dell’alimentazione”

pietro mignano nutrizionista

Intervistato dalla rivista ‘Mastermeeting’ il biologo nutrizionista Pietro Mignano ha parlato dei progressi scientifici in aiuto del regime alimentare.
“Il benessere comincia a tavola” questa una frase che è un must per il Dott. Mignano, che ha parlato anche dell’importanza della Nutrigenetica

Pietro Mignano nutrizionista si racconta: “Il benessere parte dalla tavola”

Biologo nutrizionista, farmacista e docente di Nutrizione Umana presso la scuola di Osteopatia
Chinesis IFOP, Pietro Mignano è un bell’esempio di talento italiano che esprime il lato più creativo e innovativo della sua generazione, quella dei Millennials.

Nato a Roma il 22 luglio 1990, Pietro condivide con il suo cluster anagrafico valori e qualità come l’apertura al cambiamento, la sostenibilità. Una certa attitudine a pensare e a vivere global, ma non in maniera standardizzata. La connettività, intesa soprattutto come occasione di scambio e confronto.
La passione per le sfide e una self confidence costruita passo dopo passo che mai sconfina in presunzione o vanità.

Oggi sono proprio i giovani della generazione di Mignano a provare strade nuove e a fondare start up con modelli di business innovativi. Come indica anche l’elevato numero – ben oltre 5000 – di neo imprese attualmente iscritte nell’apposito registro.

Pietro Mignano nutrizionista: la formazione universitaria e professionale

Cresciuto in una famiglia di medici, dopo la laurea in Farmacia conseguita presso l’università La Sapienza di Roma, Pietro Mignano si laurea anche in Scienze della Nutrizione Umana a Tor Vergata.
Nel 2018 supera l’Esame di Stato e si iscrive all’Albo Professionale dei Biologi, conseguendo anche un master in Gestione Economico-Finanziaria della Farmacia.

La sua formazione prosegue all’estero con uno stage presso il Duke Diet & Fitness Center (alla Duke University di Durham nel North Carolina, USA). Ad oggi uno dei centri nutrizionisti più all’avanguardia nel mondo per ricerca, sperimentazioni, metodo di lavoro e tecnologie. Un’esperienza formativa di altissimo livello che ha commentato così. “È qui che ho avuto la possibilità per la prima volta di approfondire gli studi sulle interazioni tra farmaci ed alimenti e sulla dieta chetogenica, assistendo il direttore del centro, il dottor William Yancy”, racconta Mignano.

L’esperienza negli USA e la partnership con ‘Genoma’

Tornato a casa entra nello studio medico di famiglia, dove dà subito il suo personale contributo. “Ho voluto mettere a frutto i miei studi e l’esperienza alla Duke, introducendo un reparto specializzato in nutrizione. Ho cercato di coinvolgere altri professionisti che si occupano collateralmente dei disturbi legati all’alimentazione come la figura dello psicoterapeuta, dell’ortopedico e del dermatologo. Mi sono ispirato al metodo di lavoro d’Oltreoceano. Negli Stati Uniti si gioca tutto sulla competenza; si lavora in equipe, con un approccio multidisciplinare, integrato e collaborativo”.

Un trampolino di lancio professionale, quello dell’ampliamento dello studio medico di famiglia, che culmina, a settembre 2018, con la partnership con ‘Genoma Group’, azienda leader nel settore dei testi genetici. Con la collaborazione in qualità di biologo nutrizionista con ‘Aria’, società romana che gestisce diversi centri sportivi nella Capitale e nel Lazio. E che è proprietaria della squadra di calcio ASD Selci, dove il dottor Mignano segue atleti professionisti e non, sempre secondo un approccio olistico multidisciplinare.

I progressi scientifici nell’ambito nutrizionale

“Oggi, grazie ai progressi in campo scientifico e tecnologico, si può sempre di più parlare di medicina preventiva, ovvero di una medicina orientata a mantenere nel tempo un buono stato di salute. Non solo volta a curare malattie, partendo, come si faceva una volta, dai sintomi”, continua il dottor Mignano. “A questo si aggiungono i recenti progressi della ricerca genetica che aprono scenari dalle potenzialità incredibili sia a livello terapeutico che a livello diagnostico e preventivo, ad esempio mettendo a disposizione analisi genetiche in grado di dare “risposte” personali – il profilo genetico è unico e irripetibile per ciascun individuo – con un margine di errore pressoché inesistente, purché, ovviamente, si lavori nel rispetto di determinati parametri di qualità e di sicurezza. In quest’ambito la Nutrigenetica è senz’altro una scienza di ultima generazione nel campo alimentare, che pone lo sguardo sulle peculiari caratteristiche dell’individuo mettendole in relazione con l’alimentazione, il metabolismo e l’ambiente in cui si vive. Ci tengo a sottolineare che Genoma è una azienda seria e trasparente, è l’unica in Italia a pubblicare i falsi negativi e quelli positivi con un indice di errore davvero minimo”.

“Prevenire è meglio che curare”: i test genetici

Insomma, a differenza della medicina tradizionale, che parte dalla malattia e dal sintomo per curare l’organismo, questa nuova disciplina si inserisce nell’ambito della medicina preventiva, l’unica in grado di giocare d’anticipo e garantire uno stato di benessere, nel presente e nel futuro, con un risparmio, a lungo termine, anche dei costi sociali.

Una medicina sostenibile, dunque, che dà risposte personalizzate, come spiega il dottor Mignano: “Con i test Nutrinext messi a disposizione da Genoma è possibile individuare predisposizioni a intolleranze o a sviluppare determinate patologie, come osteoporosi, diabete, disfunzionalità metaboliche e ad agire preventivamente creando un intervento dietetico personalizzato appunto, dalle informazioni contenute nel DNA della singola persona. Più nel dettaglio: attraverso il test effettuato sul codice genetico di una persona sana si rilevano eventuali poliformismi, ovvero particolari anomalie che, messe in correlazione e interpretate correttamente potrebbero con un alto indice di probabilità, causare certe malattie”. 

Dalle intolleranze, al Weight Control fino all’Active Sport: tutti i campi di applicazione dei test Nutrinext

In collaborazione con ‘Genoma’, al centro Aria, il dottor Mignano mette a disposizione vari pacchetti orientati alla prevenzione e alla cura. Questi seguono tre linee principali: “Intolerance” “Health&Wellness” e “Active Sport”.

Pietro Mignano: “Vi spiego l’innovazione della nutrigenetica”


“Sono davvero tantissimi i campi di applicazione della Nutrigenica”, spiega il dottor Mignano.
“Dalla salute cardiovascolare, per stabilire quantità e qualità dei nutrienti atti a ridurre il rischio di sviluppare diabete, ipertensione e obesità alle intolleranze alimentari. Come la sensibilità all’alcool o alla predisposizione alla celiachia, fino alle sport injury. Per esempio l’eventuale presenza di una variante genetica che predispone alle lesioni tendinee. Ciò permette a un club sportivo di individuare l’atleta con un rischio di infortunio superiore alla media. Oppure quello con tempi di recupero più brevi, in modo da approntare il miglior allenamento possibile per ciascuno”.

L’importanza di eseguire i test genetici

Eseguire un test genetico è semplicissimo e il costo, intorno ai 300 euro, è relativamente contenuto.
Queste le sue parole a tal proposito: “Basta prelevare, con un tampone della saliva, dal cavo orale, dopodiché il campione viene analizzato in laboratorio. Una volta ottenuto il referto si studia un programma di prevenzione e cura ad hoc per quel determinato profilo”.

Il sogno nel cassetto: sconfiggere l’obesità a Roma

Pietro Mignano crede nella medicina genetica predittiva anche per le importanti implicazioni che può avere sulla società oltre che sulle decisioni e sulla vita della singola persona.
Una società di persone più sane è infatti una società più felice e, si presume, persino più produttiva. In questa direzione va anche il prossimo progetto del dottor Mignano.
Un’idea, concepita in collaborazione con Mattia Midali, personal trainer di Aria.

Come battere l’obesità nella Capitale: l’idea di Mignano

Quest’ultimo prendendo ispirazione dal lavoro in equipe praticato negli States, si prefigge come obiettivo quello di sconfiggere l’obesità a Roma. “Con Aria vorremmo mettere a disposizione della Capitale un programma residenziale volto a rimettere in forma un gruppo di persone obese. Queste verrebbero seguite gratuitamente per un determinato periodo di tempo da una squadra di specialisti con competenze diverse. Come un preparatore acquatico, un personal trainer, un ortopedico, un nutrizionista, una psicologa/psicoterapeuta e un medico dello sport. L’idea sarebbe quella di portare il gruppo al raggiungimento dell’obiettivo e di seguirlo anche dopo. Anche in questo caso, lo studio del profilo genetico tornerebbe utile per pianificare un’alimentazione personalizzata. Il fine è quello di migliorare il metabolismo, compensare carenze e agire sulla prevenzione di eventuali patologie. Infine si lavorerà sul mantenimento dei risultati raggiunti”.

 

Hai preso i tuoi farmaci?

Farmaci

La quasi totalità degli over 65 italiani prende almeno un farmaco al giorno. Il 12% di questi prende 10 o più farmaci al giorno.

Trattasi ovviamente, per la grande maggioranza, di farmaci usati per trattare e controllo patologie croniche come: ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, iperlipidemia etc.

Il vero dato allarmante è che il 70,4% dei soggetti in terapia cronica dimentica di prendere i farmaci quotidianamente, mentre circa il 10% fa confusione.

I farmaci hanno chiaramente effetti collaterali e gli anziani sono più soggetti a tali effetti per diversi motivi:

  • Disidratazione
  • Organi escretori dei farmaci (fegato e reni) mal funzionanti o in affanno. 

Risulta quindi chiaro che se si somma la scarsa aderenza terapeutica (compliance) agli effetti collaterali dei farmaci il quadro che emerge è drammatico.

Farmaci: il nesso con alimentazione e prevenzione

Attraverso l’alimentazione si possono prevenire e trattare la maggior parte della patologie croniche: obesità, sindrome metabilica, ipercolesterolemia, ipertensione etc.

Non a caso il primo approccio terapeutico, in molti casi, dovrebbe proprio essere la corretta alimentazione.

Non si parla di “dieta” intesa come un regime calorico restrittivo da attuare in casi estremi e da mantenere per un breve periodo di tempo, ma di “alimentazione corretta” che possa accompagnarci in tutte le fasi della nostra vita permettendo di migliorare la qualità e l’aspettativa di vita.

Viviamo in un’epoca in cui, attraverso i test genetici, è possibile scoprire la predisposizione per le patologie più comuni e prevenirle eppure la prima causa di morte negli USA è ancora l’obesità.

“Fa che il cibo sia la tua medicina” è una frase di Ippocrate che troppo spesso viene dimenticata.

Mangiare bene non è una moda ma una condizione essenziale e necessaria per ridurre l’incidenza di patologie croniche e l’uso di farmaci.

NON E’ MAI TROPPO TARDI! Anche le persone anziane, che assumono quotidianamente diversi farmaci, dovrebbero seguire un’alimentazione adeguata che permetta loro di avere tutti i nutrienti di cui hanno bisogno e ridurre gli effetti collaterali dei farmaci e migliorare così la terapia.

Perché il Dottor Pietro Mignano?

Il dott. Pietro Mignano, Farmacista e Biologo Nutrizionista è laureato sia in Farmacia che in Nutrizione Umana ha una profonda conoscenza Farmacologica e delle interazioni farmaco-farmaco e farmaco-alimento.

Si avvale dei test genetici per valutare la predisposizione a diverse patologie, intolleranze e allergie legate all’alimentazione e può, pertanto, aiutarti a costruire una alimentazione corretta per il tuo stile di vita o adattare l’alimentazione alla terapia farmacologica in atto.

Diabete e nutrizione: le risposte alle domande di chi soffre di questa patologia

diabete

Sono molte le domande che si pongono gli affetti da patologia diabetica. Il diabete è una malattia seria e per questo va correlata con una corretta alimentazione che sia dettagliata. 
“La frutta contiene carboidrati?”, “Soffro di diabete, potrei comunque mangiare frutta?” oppure “Avendo il diabete quali alimenti devo fare una dieta apposita?”. Queste alcune delle questioni che ci vengono rivolte nel nostro studio M2D e alle quali diamo risposte che vadano nel dettaglio.

 

Diabete e nutrizione: cosa può mangiare chi ne soffre 

I carboidrati sono i macronutrienti che più spaventano chiunque soffra di diabete. La buona notizia è che, attraverso l’alimentazione, è possibile controllare i livelli di zucchero nel sangue.
I carboidrati, dopo l’assunzione, vengono convertiti dal nostro organismo in zucchero, responsabile dell’aumento dei valori glicemia (ovvero sia il livello di glucosio nel sangue) dopo il pasto.

Se gli zuccheri o i carboidrati non vengono consumati in grandi quantità durante un singolo pasto ma vengono sapientemente spalmati durante la giornata è possibile raggiungere e mantenere un buon valore di glicemia. Rispondendo dunque alla domanda principale del nostro articolo è dunque possibile mangiare frutta anche per chi abbia sintomi del diabete. 

 

Gli elementi che compongono la frutta non interferiscono con la patologia

Un frutto medio contiene circa 15 gr di carboidrati (una mela media). La frutta intera, con la buccia, è sempre da preferire. La buccia, infatti, è ricca di fibre e le fibre rallentano l’assorbimento dello zucchero mantenendo la glicemia costante.
Le proteine e i i grassi, come le fibre, rallentano l’assorbimento dei carboidrati. Per questo motivo la frutta andrebbe sempre accompagnata con cibi ricchi di proteine e grassi come: uova bollite o formaggi morbidi.
Va comunque sottolineato come al solito che va tenuta d’occhio la quantità dei carboidrati da ingerire. Una sana e corretta, ma soprattutto attenta nutrizione non può debellare il diabete ma quantomeno limitarne i valori glicemici.