Sempre più persone sono affette durante gran parte della loro vita da intolleranze alimentari. Una patologia che tocca anche un numero sempre maggiore di bambini. Obiettivo principale è quello di riuscire a capire come scoprire le intolleranze alimentari.
Come trattare le intolleranze alimentari attraverso il cibo
Le intolleranze alimentari consistono generalmente in reazioni lente, subdole e progressive dell’intestino che non tollera l’accumulo di alcune sostanze. Nella maggior parte dei casi gli alimenti che rappresentano la principale causa di questi sintomi di intolleranza alimentare sono: latticini, nichel, grano, uova, etc.
Mentre le allergie alimentari si manifestano subito dopo l’ingestione di un alimento che scatena una reazione allergica più o meno forte. Le intolleranze invece si manifestano spesso a distanza di tempo rispetto alla deglutizione dell’alimento che ne è la causa.
Proprio per questo motivo sono molto difficili da diagnosticare senza ricorrere a specifiche analisi.
I sintomi di intolleranza alimentare sono vari e generalizzati e, come tali, possono essere ricondotti a diverse patologie. Tra i disturbi più comuni si riscontrano: gonfiore, difficoltà nella digestione, afte, sonnolenza e letargia.
Tuttavia molti sintomi non vanno ad intaccare solo il tratto gastro-intestinale ma possono dare origine ad altri problemi quali: dermatite, acne e talvolta anche disturbi respiratori.
Come diagnosticare le intolleranze
Riuscire a diagnosticare le intolleranze è un processo che necessita di una strategia. Il miglior approccio possibile è quello di non sottovalutarne i sintomi, qualsiasi essi siano.
Altro fattore di importanza che molto spesso aiuta la cura riguarda la prevenzione.
Un buon metodo può essere quello di fare un diario alimentare dove annotare tutti gli alimenti ingeriti nel corso di un paio di settimane. In questa maniera si riesce a raccogliere tutti i sintomi riscontrati e sottoporli ad uno specialista.
Lo specialista deciderà poi a quali test sottoporre il soggetto interessato. A tal proposito è opportuno menzionare i test genetici, che analizzano le mutazioni genetiche, anche chiamati polimorfismi, che predispongono per molte allergie e intolleranze e che rappresentano certamente un’ottima strategia preventiva.
Infatti, i test genetici non hanno controindicazioni, i risultati restano costanti per cui non è necessario ripeterli nel corso della vita, non sono influenzati né dalle abitudini né da farmaci assunti ed inoltre non necessitano di alcuna preparazione all’esecuzione dell’esame.
E ancora più importante, mentre gli esami del sangue indagano circa dei parametri alterati, i test genetici analizzano il DNA per scoprire un’allergia prima ancora che questa si manifesti e che i valori sanguigni siano alterati. Infine vanno ricordati degli efficaci strumenti di diagnosi come il Patch test e il Prick test.
Come risolvere le intolleranze
Una volta scoperto l’alimento, o gli alimenti, che causano le intolleranze è di fondamentale importanza sviluppare un piano alimentare che escluda, per un periodo, la causa dell’intolleranza. La diagnosi è fondamentale per escludere solo gli alimenti nocivi senza fare tentativi a vuoto che potrebbero comportare l’esclusione di alimenti innocui e generare carenze nutrizionali e malnutrizione.
Inoltre, la stesura di un piano alimentare appropriato è importante perché permette di sostituire l’alimento in questione con altri in grado di apportare gli stessi nutrienti ma senza il rischio di sviluppare intolleranze.
Dott. Pietro Mignano