Gli alimenti senza glutine sono moltissimi ma bisogna approfondire in maniera dettagliata tutti i ‘distinguo’. Tra questi c’è la celiachia, una complessa patologia multifattoriale.
Questa porta ad un’infiammazione cronica dell’intestino in seguito all’assunzione di cibi contenenti glutine in soggetti geneticamente predisposti.
Ad oggi la metodica di diagnosi certa è la gastroscopia, un test invasivo che vede la mucosa alterata in soggetti che già manifestano sintomi propri della celiachia.
Alimenti senza glutine: come scoprirli grazie ai test genetici
Come è noto a tutti “prevenire è meglio che curare”. Uno strumento rapido ed affidabile per scoprire un’eventuale predisposizione alla celiachia è possibile grazie ai test genetici. Con questa verifica è possibile identificare l’ipersensibilità verso una sostanza specifica, che, al contrario di una reazione allergica, agisce in modo lento, necessitando così lunghi iter diagnostici.
Secondo il Ministero della Salute in Italia quasi 200 mila persone soffrono di celiachia. Oggi sempre più persone, per moda, per consiglio di amici, nella falsa speranza di dimagrire o per problemi intestinali non meglio diagnosticati scelgono un’alimentazione priva di glutine.
La denuncia parte proprio dall’AIC (Associazione Italiana Celiachia) che riferisce una spesa annua in prodotti senza glutine superiore ai 100 milioni. Il problema dell’alimentazione senza glutine in soggetti sani è dunque in esponenziale crescita. In letteratura non vi è alcuna evidenza scientifica che dimostri che un’alimentazione priva di glutine possa in alcun modo favorire la salute e il benessere di un individuo sano.
Dieta senza glutine
Per questi soggetti l’unico trattamento valido si base su una dieta priva di glutine: la pasta di grano duro viene sostituita con il riso o pasta di mais; il pane bianco da pane fatto con farine senza glutine e cosi via. Al contrario, è ben noto che i cibi privi di glutine hanno un contenuto ridotto di fibre, acido folico (vit. B9) e sali minerali mentre hanno un apporto calorico maggiore e spesso una concentrazione di acidi grassi saturi non indifferente.
Senza considerare il cospicuo costo di suddetti alimenti.
L’acido folico è una vitamina fondamentale per il corretto sviluppo e formazione delle cellule. Viene spesso prescritta in gravidanza o durante il concepimento sotto forma di integratore o addirittura farmaco per prevenire danni al feto.
Questo dovrebbe bastare a far capire quanto una carenza di vitamina B9 e in generale, di folati sia rischiosa per l’uomo e quanto un’alimentazione esclusiva (che tende ad escludere determinati alimenti) come la dieta priva di glutine sia inutile e dannosa in soggetti sani.