La voce: cosa è e come viene usata dai professionisti
Nell’ambito della comunicazione umana la voce costituisce l’elemento fondamentale dell’espressione verbale-fonatoria. Ma cosa si intende con il termine voce e che cos’è una bella voce?
La voce è una caratteristica della persona e dal suo timbro possiamo identificare colui che parla o, se si tratta di un estraneo, indovinare la sua età, cultura, regione di provenienza, stato emotivo.
La qualità della voce è fondamentale per i professionisti della parola e ancor più per i cantanti. Quando un vero professionista della voce, esperto della tecnica, ci trascina con lui noi viviamo le sue stesse sensazioni, noi respiriamo insieme a lui, la nostra laringe funziona senza contrazioni. Con il termine voce si indica un prodotto acustico costituito da un suono complesso provocato attivamente dalla laringe in presenza di una corrente respiratoria, normalmente espiratoria. In altri termini “la voce” costituisce quella parte del linguaggio articolato realizzata con la vibrazione delle corde vocali.
Gli strumenti tecnologici in aiuto di una “buona voce”
La voce è un fenomeno multidimensionale, un insieme di componente armonica, rumore ed energia variabile e variamente distribuita per ogni sua componente. Dal punto di vista fisico ogni singola componente può essere 72 I quaderni di scomposta ed analizzata anche numericamente. Esaminando la voce con gli analizzatori, ovvero con apparecchi che permettono di scomporla nei suoi valori di frequenza, si scoprono caratteristiche molto specifiche.

Il suono emesso è una vibrazione acustica caratterizzata da un volume, una forma, e una coloritura. Il volume si chiama chiama “intensità” e la forma si determina dal tono. Il più grave si chiama “frequenza fondamentale” e rappresenta la frequenza inferiore tra quelle contenute nel suono emesso; è la frequenza di base di vibrazione delle corde vocali.
La coloritura infine è legata alla tessitura delle frequenze sovrapposte, alla presenza e all’intensità delle armoniche che si vanno formando nei risuonatori, cioè nelle cavità poste al disopra della laringe, la principale delle quali è l’orofaringe.
Dalla composizione delle armoniche risulta l’oggetto sonoro che sarà più o meno colorito, più o meno brillante, più o meno scuro. La valutazione del suono, della sua qualità, dipende quindi dai parametri che abbiamo appena elencato.
Un suono di qualità, una volta eseguita l’analisi, si rivela un suono molto ricco di coloritura. La valutazione della qualità resta in ogni caso qualcosa di molto soggettivo e molto individuale, legata alla percezione acustica del risultato finale del fenomeno sonoro. Inoltre la voce è un fenomeno assolutamente individuale, in relazione alle caratteristiche morfologiche degli organi deputati alla sua produzione. Tra questi i principali sono le corde vocali e le cavità di risonanza (tratto vocale).
Le malattie della voce
La qualità della voce può essere perduta a causa di malattie di varia natura o, in particolare nei professionisti della parola e del canto, a causa dell’usura a cui vanno incontro gli organi vocali se sottoposti a sforzi eccessivi. Questi sforzi possono essere causati da un abuso dell’utilizzo del mezzo fonatorio o, più frequentemente, da un suo cattivo impiego.
Il sintomo delle alterazioni dell’apparato vocale è costituito dalla disfonia, ovvero da un’alterazione della voce parlata in senso quantitativo e qualitativo o dall’assenza di voce, definita afonia. I disturbi della voce cantata vengono denominati “disodie”. Poiché la voce è un fenomeno globale, e nella sua produzione coinvolge l’individuo totalmente, possono influire su di essa tutti quei fenomeni che alterano l’equilibrio psico-fisico dell’individuo stesso, quali alterazioni dello stato emotivo, stress, stanchezza, alterazioni del ritmo sonno-veglia, alterazioni posturali. Secondo “Segre” le disfonie vanno classificate in disfonie da lesioni organiche e disfonie da alterazioni funzionali.
Disfonie croniche vocali
Nell’ambito delle disfonia da lesioni organiche ricordiamo le forme infiammatorie acute e croniche (laringiti acute e croniche), le disfonie post traumi laringo – cervicali, le disfonie da alterazioni embrionali (glottide palmata, solco cordale, ipoplasie cordali congenite), le disfonie da paralisi laringee (nella miastenia gravis, nelle lesioni nervose), le disfonie da neoformazioni laringee benigne (polipi, cisti, papillomi, etc.) e maligne. Inoltre vanno ricordale le disfonie di origine ormonale o causate da alterazioni del sistema nervoso centrale.
Nell’ambito delle disfonie da alterazioni funzionali ricordiamo: la disfonia cronica infantile, le disfonie psicogene, la disfonie ipocinetiche, ipercinetiche, la disfonia spastica, le disfonie professionali, le disfonie sopravvenute nel corso di disturbi della muta vocale, etc. Esistono inoltre le disfonie originate da cause miste tra le quali ricordiamo i noduli.
Come si valuta la qualità della voce
La valutazione percettiva della qualità vocale è uno degli argomenti più trattati in campo foniatrico ed ha dato luogo a studi in tutto il mondo, non sempre univoci. Tali approcci valutativi morfologici o percettivo- soggettivi sono spesso imprecisi e variabili da soggetto a soggetto. Da esaminatore ad esaminatore, sulla base delle singole interpretazioni o dell’esperienza raggiunta nel campo specifico. Pertanto appare necessario, nell’ambito dello studio dell’analisi vocale in campo clinico, integrare la valutazione percettiva con analisi oggettive.
Attualmente solo la “voce” è studiata in maniera abbastanza completa, con valutazione integrata percettiva/oggettiva effettuata grazie alla spettrografia vocale digitale associata allo studio multiparametrico MDVP (multi dimentional voice program). Il programma MDVP produce una rappresentazione grafica di 22 parametri della voce (frequenza fondamentale e sue derivate, energia del rumore e delle armoniche, variazioni di ampiezza e sue derivate, numerosità dei tratti sordi, etc.).
Il grafico radiale, normalizzato con i valori di una base di dati di voci normali, avrà un aspetto regolare e comunque sarà contenuto all’interno di un cerchio di soglia, mentre valori patologici si porranno all’esterno del cerchio citato. Tutta la produzione verbale (linguaggio parlato, lettura, etc.) è valutata in maniera percettiva con tutti i limiti che abbiamo già rappresentato. Vi è inoltre da segnalare che i metodi di valutazione e i parametri oggettivi presi in esame variano da una clinica all’altra. Questo perché non esistono a oggi metodi standard universalmente riconosciuti per la valutazione obiettiva della qualità della voce.