Disgrafia: come distinguerla dalla disortografia

disgrafia

Il termine disgrafia evidenzia una carenza nella realizzazione del tratto grafico di scrittura. Sussiste dunque una compromissione specifica a livello di leggibilità e/o di rapidità di esecuzione.

Disgrafia e disortografia: come riconoscerle e come differenziarle

Disgrafia e disortografia vanno differenziate in quanto non sono presi in considerazione altri aspetti dell’apprendimento della scrittura. A livello di diagnosi la disgrafia pone una questione tuttora irrisolta. Bisogna infatti comprendere se tratti di un disturbo più ampio oppure di un disturbo a sé stante. E’ possibile tuttavia individuarne le caratteristiche principali.

Disgrafia come riconoscerla tra i bambini?

Prima di porre diagnosi di disgrafia riteniamo necessario considerare le seguenti importanti premesse:

– L’abilità dello scrivere (così come quella del leggere, del contare ecc.) deve essere insegnata e imparata.
E’ bene pertanto considerare sempre la situazione scolastica e familiare e non solo le caratteristiche individuali del bambino.
– Non è possibile porre diagnosi di DSA (disturbi specifici di apprendimento), quindi neanche di disgrafia, se non sono presenti fattori esterni che determinano un basso rendimento scolastico, come ad esempio istruzione non adeguata e assenze frequenti a scuola.
– È bene domandarsi se la segnalazione da parte dell’insegnante o dei genitori riguardi un momento transitorio di difficoltà di apprendimento o sia espressione di un disagio scolastico da definire.

E’ importante verificare sempre che la qualità dell’insegnamento ricevuto sia adeguata così da non confondersi con un disturbo di una certa gravità. Queste situazioni infatti vengono spesso confuse generando così solo gran disorientamento e scoraggiamento tanto nei genitori quanto nel bambino.

Come trattare questo disturbo logopedico

Considerando quanto sopra premesso, riteniamo utile un percorso incentrato sulla direzionalità del segno dove il bambino sia seguito nella realizzazione del tratto grafico (linee, forme) inizialmente all’interno di quadretti da 1 cm e in seguito all’interno di spazi più ristretti e limitati. E’ importante considerare anche la dimestichezza con il mezzo grafico (matita, penna).
Essa può essere facilitata dall’utilizzo di appositi gommini o “impugna facile”, caratterizzati da tre punti di appoggio al fine di gestire lo strumento grafico in maniera adeguata. In questo modo il bambino potrà acquisire una buona capacità di realizzazione del tratto grafico, quindi scrivere con minore difficoltà e maggiore fluidità lettere dello stampato, corsivo e numeri.